Ricercatori dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano hanno pubblicato uno studio su Sports Medicine riferito all’utilizzo della crioterapia per tutto il corpo (WBC), che consiste nell’esposizione ad aria molto fredda che viene mantenuta a -110 gradi °C a -140 gradi °C in speciali criocamere a temperatura controllata, generalmente per 2 minuti. La WBC è utilizzata per alleviare il dolore e i sintomi infiammatori causati da numerosi disturbi, in particolare quelli associati a condizioni reumatiche, ed è raccomandata per il trattamento di artrite, fibromialgia e spondilite anchilosante.
In medicina dello sport, la WBC ha ottenuto una più ampia accettazione come metodo per migliorare il recupero da lesioni muscolari. Secondo la letteratura disponibile, la WBC non è dannosa in soggetti sani. Il trattamento non migliora la produzione del midollo osseo e potrebbe ridurre l’emolisi indotta dallo sport. La WBC non è caratterizzata da modifiche negative dei marcatori immunologici: l’effetto WBC è probabilmente legato alle modifi che delle molecole immunologiche. C’è un aumento dell’interleuchina antinfiammatoria IL-10 e una diminuzione della citochina proinflammatoria IL-2 e della chemochina IL-8. Le membrane lisosomiche sono stabilizzate dalla WBC, riducendo i potenziali effetti negativi sulle proteine degli enzimi lisosomiali. La stimolazione a freddo mostra effetti positivi sugli enzimi muscolari creatina chinasi e lattato deidrogenasi, e dovrebbe essere considerata una procedura che facilita il recupero degli atleti.
I marcatori cardiaci troponina I e la proteina C-reattiva ad alta sensibilità, parametri legati al danno e alla necrosi del tessuto muscolare cardiaco, ma anche alla riparazione tissutale, sono rimasti invariati, dimostrando che non c’erano danni, anche minimi, al cuore durante il trattamento. Il peptide natriuretico di tipo N-Terminal pro B (NT-proBNP), un parametro legato all’insufficienza cardiaca e alla diminuzione della potenza ventricolare, ha mostrato un aumento, dovuto allo stress da freddo. Tuttavia, le concentrazioni NT-proBNP osservate dopo WBC sono state inferiori a quelle misurate dopo una sessione di allenamento pesante, suggerendo che il trattamento limita l’aumento del parametro tipico dell’esercizio fisico.
La WBC non ha stimolato l’asse della corteccia ipofisario-surrenale: le modifiche ormonali sono legate principalmente all’adattamento del corpo allo stress, mostrato da un aumento della noradrenalina. Gli autori concludono che la WBC non è dannosa e non induce effetti negativi generali o specifici negli atleti.
Bibliografia:
Chiarotto A, Maxwell LJ, Ostelo RW , Boers M, Tugwell P, Terwee CB. Measurement Properties of Visual Analogue Scale, Numeric Rating Scale and Pain Severity Subscale of the Brief Pain Inventory in Patients With Low Back Pain: A Systematic Review. Journal of Pain. 2019 Mar;20(3):245-263.)