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Essere Personal Trainer significa aver intrapreso una professione legata alla salute, alla prevenzione e al benessere, con responsabilità precise nei confronti dei clienti. Come diventare personal trainer? In Italia, l’esercizio di questa attività è regolato da normative specifiche, in particolare dalla Riforma dello Sport (D.Lgs. 36/2021 e successive modifiche) e dal Codice del Terzo Settore per chi opera in ambito dilettantistico.
In breve, secondo la normativa vigente:
- Per operare nel settore sportivo, inclusa la figura del Personal Trainer, è necessario essere qualificati e inquadrati professionalmente, con un contratto di lavoro sportivo o autonomo.
- Chi lavora in ambito dilettantistico deve rispettare le disposizioni sulle collaborazioni sportive, con le tutele previste per i lavoratori del settore.
- L’attività di Personal Trainer non si limita all’allenamento, ma rientra tra le professioni che si occupano di prevenzione e promozione della salute, richiedendo un aggiornamento costante e una formazione continua.
Personal trainer riconosciuto dal CONI: ecco come diventarlo
La Riforma dello Sport ha introdotto l’Articolo 42, che regola l’equipollenza dei titoli di studio e delle qualifiche professionali nel settore sportivo.
Questo articolo stabilisce criteri chiari per il riconoscimento delle competenze acquisite. Questo garantisce che solo chi possiede una formazione adeguata possa esercitare legalmente la professione di Personal Trainer.
La formazione suggerita include il conseguimento di una laurea in Scienze Motorie, che fornisce le basi scientifiche e metodologiche indispensabili. Questo percorso accademico offre agli studenti competenze in ambito di anatomia, fisiologia, nutrizione, didattica motoria eccetera.
A questa preparazione vanno aggiunti corsi specifici per preparare i futuri personal trainer a gestire i loro allievi. In particolare, si tratta dei corsi, riconosciuti dal CONI, che consentono di inserirsi nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri” ai sensi del d.lgs. 39/2021. Questo Registro è operativo dal 1° luglio 2023 per le collaborazioni coordinate e continuative. I corsi sono organizzati da enti di promozione sportiva e realizzati sotto l’egida del CONI e del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri: Sport e Salute).
Per operare senza rischi e problemi fiscali, i collaboratori sportivi devono iscriversi alla piattaforma https://registro.sportesalute.eu per sottomettere le comunicazioni obbligatorie (UNILAV), in ottemperanza al D.Lgs. 28 febbraio 2021, n. 36, che regolamenta il lavoro sportivo.
Come diventare personal trainer senza laurea e senza diploma
È possibile diventare personal trainer anche senza avere conseguito una laurea o un diploma, fermo restando che si acquisiscano skill frequentando corsi che rilascino titoli equipollenti di specifica disciplina.
Per conseguire il cosiddetto tesserino o attestato o certificato tecnico di personal trainer anche senza laurea e senza avere ottenuto un diploma è necessario frequentare iniziative di formazione che permettano di essere inseriti nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Anche in questo caso, poi ovviamente, bisogna essere in regola con gli obblighi sopra riportati, inerenti alla regolamentazione del lavoro sportivo.
In pratica, laureato o meno, il personal trainer deve avere seguito programmi di formazione che comprendono materie come anatomia, fisiologia, biomeccanica, nutrizione, psicologia dello sport e metodologia dell’allenamento. Ricordando che è fondamentale acquisire certificazioni che rispettino gli standard della Riforma dello Sport e ottenere aggiornamenti continui attraverso corsi riconosciuti ed accreditati.
Un lavoro a tempo pieno: la professionalità del Personal Trainer
Uno degli aspetti più sottovalutati da chi si avvicina a questa professione è il concetto di dedizione totale. Essere un Personal Trainer non significa avere un secondo lavoro o un’attività marginale: si tratta di una professione che richiede studio, aggiornamento e impegno continuo.
Il Personal Trainer, infatti:
- Si occupa di prevenzione attraverso l’attività fisica, mentre il medico interviene nella cura delle patologie.
- Deve conoscere la biomeccanica, la fisiologia, la nutrizione, la psicologia e la comunicazione, per adattare l’allenamento alle esigenze del cliente.
- Ha una responsabilità etica e legale nei confronti dei clienti, che devono ricevere un servizio basato su competenze tecniche certificate.
- Nonostante la palestra sia un luogo di socializzazione e aggregazione, questo non giustifica un atteggiamento superficiale o poco professionale. Il Personal Trainer ha il compito di rappresentare la professione con serietà e rigore, elevandone il valore e la percezione pubblica. Il futuro della disciplina dipende da chi la esercita con rispetto e dedizione, facendo comprendere l’importanza del proprio ruolo nella società.
Corsi di formazione per personal trainer: l’obbligo di aggiornamento
Il Personal Trainer ha l’obbligo normativo di aggiornarsi costantemente. È sia un dovere etico e morale per garantire un servizio di qualità ai clienti, sia un obbligo di legge.
In particolare:
- Il Codice Civile prevede che chi svolge un’attività professionale debba operare con diligenza e competenza.
- Il Codice Penale può essere applicato in caso di negligenza o mancato aggiornamento, qualora questo comporti danni alla salute dei clienti.
- La Riforma dello Sport e le regolamentazioni di settore impongono un costante aggiornamento delle competenze attraverso corsi certificati.
- Il Personal Trainer deve basare le sue indicazioni (e quindi aggiornarsi) sulle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e fonti affidabili.
Il Personal Trainer: la professione del futuro
L’Italia sta vivendo un progressivo invecchiamento della popolazione, con un’età media ed il sovrappeso in costante aumento. Secondo le proiezioni ISTAT, entro il 2050 oltre il 35% della popolazione avrà più di 65 anni. Questo significa un aumento esponenziale delle patologie legate all’invecchiamento ed al sovrappeso, tra cui:
- Demenza senile e declino cognitivo, con un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle strutture sanitarie.
- Indebolimento del sistema immunitario, rendendo le persone fragili più suscettibili a infezioni e malattie.
- Problemi osteoarticolari e sarcopenia, che compromettono l’autonomia degli anziani.
- Diabete di tipo 2, spesso correlato a uno stile di vita sedentario e a un’alimentazione scorretta ricca di carboidrati raffinati e cibi altamente processati.
- Malattie cardiovascolari, tra cui ipertensione, aterosclerosi e insufficienza cardiaca, aggravate dal sovrappeso e da abitudini alimentari scorrette.
- Disturbi metabolici, come insulino-resistenza e sindrome metabolica, strettamente legati a una dieta squilibrata e alla mancanza di attività fisica.
Il Personal Trainer, con la sua formazione in prevenzione e salute, sarà una figura chiave per migliorare la longevità attiva e ridurre i costi sanitari legati all’invecchiamento. Studi recenti confermano che l‘attività fisica regolare può rallentare il deterioramento cognitivo e migliorare il benessere generale degli anziani.
Conclusione: il Personal Trainer come professionista della salute
Essere Personal Trainer significa prendersi cura delle persone attraverso l’attività fisica, con serietà, competenza e dedizione. La promozione della professione deve essere improntata alla dignità e alla professionalità, senza ricorrere a strategie di marketing superficiali o fuorvianti.
Chi sceglie questa carriera deve comprendere che non si tratta di un hobby o di un’attività secondaria, ma di un vero e proprio percorso professionale, che richiede studio continuo, rispetto delle normative e una comunicazione adeguata. Allo stesso tempo, seppure impegnativo, lascia margini di organizzazione del tempo. Ogni professionista può fissare i propri appuntamenti, naturalmente, nel rispetto delle esigenze del cliente ma anche conciliando al meglio vita privata e professionale.
La credibilità della figura del Personal Trainer dipende dalla qualità del servizio offerto e dal rispetto dei principi etici e normativi. Solo in questo modo la professione potrà acquisire il valore e il riconoscimento che merita.