Chi ha paura degli anabolizzanti?

Anabolizzanti

I recenti episodi circa l’uso degli anabolizzanti da parte degli sportivi professionisti e non, riportati dai media, hanno creato una certa confusione sia nel mondo dello sport sia all’esterno di questo, ma soprattutto hanno rischiato di svilire il lavoro serio che da anni allenatori e preparatori sportivi stanno conducendo all`interno delle palestre.

 

steroidi

In Italia ad esempio sono circa due milioni le persone che frequentano regolarmente questi impianti; di queste solo il 5% pratica il body building che figura tra i maggiori imputati per l`uso di sostanze anabolizzanti, mentre la maggior parte svolge una serie di attività fisiche aerobiche ed anaerobiche che oggi sono più conosciute sotto il nome di fitness. Si tratta di attività in cui è necessario prendere in

considerazione anche una serie di norme igienico comportamentali il cui obiettivo principale e quello di mantenere il corpo sano prevenendo la malattia.

 

Tra gli interventi più frequenti che l’équipe delle palestre sono chiamate a risolvere vi è quello della integrazione alimentare. Una necessità che nasce dagli intensi ritmi di vita a cui la maggior parte di noi deve sottostare per impegni lavorativi e che porta ad una errata distribuzione dell’ alimentazione sia in termini di quantità sia in termini di qualità. Poiché di contro lo sportivo praticante necessita di un miglior apporto calorico, ecco che diviene oltremodo utile ricorrere alla complementazione. Questa si ottiene semplicemente integrando i cibi con aminoacidi, proteine del latte o dell’uovo, carboidrati, vitamine e sali minerali: costituenti naturali presenti in ogni alimento che hanno l`unico vantaggio di dare con piccolo volume ottimi apponi calorici.

 

Su questo non ci possono essere equivoci: se assunti sotto le indicazioni del sanitario della palestra hanno un eccezionale potere benefico e possono essere dati a qualsiasi età. Niente a che vedere quindi con gli anabolizzanti (ormoni androgeni sintetizzati nel testicolo, nell`ovaio e nella corteccia surrenale) o l’ormone della crescita (somatotropo) che vengono commercializzati come presidi sanitari di classe B con obbligo di ricetta medica.

Ma non si confondano questi farmaci con la “droga”, cioè non si parli di un`attività morfino-simile o anfetaminosimile! Pur non condividendo in modo assoluto l’uso di tali sostanze, un conto e la tossicodipendenza un altro l’utilizzo improprio di farmaci, la cui sospensione non dà effetti rebound significativi e la cui finalità ha aspetti etici differenti dalla devastazione degli oppiacei.

 

Certo, molti sono gli atleti di ogni sport che li utilizzano, ma se l’aspetto agonistico non fosse stato esasperato e non ci fossero in gioco interessi economici elevati non si sarebbe arrivati a tali estremi.

L’azione fisiologica degli androgeni è quella di intervenire nella pubertà a trasformare il ragazzo in uomo: un`attività connaturata nel patrimonio genetico di ognuno e finalizzata positivamente allo sviluppo armonico e al proseguimento della specie.

 

Sul rendimento atletico, Goodman & Gilman estensori del più famoso trattato di farmacologia “The pharmacological basis of therapeutics” dicono senza mezzi termini che non si hanno prove concrete che tali farmaci abbiano un effetto favorevole e che l’American College of Sports Medicine ha concluso che questi agenti non provocano un aumento della massa muscolare, della forza oppure del rendimento atletico.

È pur vero che vi è un netto aumento dell`appetito con conseguente incremento dell`assunzione di alimenti; solo nel maschio ipogonadico l`effetto è quello di una diminuita escrezione dell’azoto, del sodio e del potassio, con un aumento del peso corporeo e della massa muscolare.

L’assunto che dosi farmacologiche di androgeni potessero promuovere un accrescimento muscolare superiore a quello prodotto dai normali livelli di secrezione testicolare, non è mai stato dimostrato.

 

Diverso l’effetto dell’ ormone della crescita che, stimolando un aumento della ritenzione dell’azoto anche nell’individuo normale, favorisce l’aumento delle proteine e quindi della massa muscolare. Anche Meyers & Jawetz autori di “Review of Medical Pharmacology” negano un effetto fortemente positivo degli androgeni pur ammettendo che ad alte dosi, con assunzione calorica elevata, con attività fisica strenua si ha un apprezzabile aumento delle masse muscolari, integrato però dalla maggior ritenzione idrica.

 

Gli effetti collaterali sono noti:

 

  • ritenzione di acqua e di cloruro di sodio; salendo con le dosi tale effetto aumenta in modo proporzionale cosicché il “turgore” muscolare spesso è imbibizione edematosa delle fibre e non ipertrofia delle stesse.
  • itterizia; la stasi biliare è una delle caratteristiche più salienti a livello epatico: la bilirubina aumenta pericolosamente nel sangue dando la caratteristica colorazione gialla della cute; si assiste quindi ad un aumento delle transaminasi, conclamandosi una epatite tossica da farmaci che prolungandosi nel tempo può dare alterazioni della coagulazione del sangue.
  • cancro del fegato; studi epidemiologici hanno dimostrato che nei pazienti in trattamento terapeutico con alle dosi di androgeni l’incidenza dell’epatocarcinoma è 30 volte più frequente rispetto ai gruppi di controllo.
  • ipotrofia testicolare; l’inibizione del feed-back ormonale porta ad una diminuzione o addirittura scomparsa della produzione di spermatozoi.
  • effetti femminilizzanti; paradossalmente negli uomini che assumono elevate quantità di questi ormoni si possono verificare effetti collaterali femminilizzanti, specialmente ingrossamento della ghiandola mammaria. La patogenesi di questo fenomeno e ancora scarsamente compresa, ma si pensa che, essendo la formula chimica degli androgeni simile strutturalmente a quella degli estrogeni  per fenomeni di soprassaturazione una parte di ormoni maschili venga metabolizzato e trasformato in ormoni simil-femminili.

 

Gli effetti collaterali dell`ormone della crescita sono ancora sotto indagine; si sa con sicurezza che influisce sul metabolismo glucidico inducendo una ridotta tolleranza agli zuccheri e, a lungo andare, forme di diabete; inoltre interferisce con l’ossificazione e nei giovani aumenta lo spessore delle cartilagini delle epifisi ossee. Si può ben capire dunque come questa categoria di farmaci sia pericolosa e ben lontana dalla “droga”, come impropriamente certa stampa ha presentato, specialmente come non si debba avere paura ad affrontare il problema dicendo chiaramente che gli anabolizzanti alle dosi terapeutiche, sotto controllo medico per le specifiche patologie di indirizzo, sono farmaci benefici; ogni altro utilizzo è contro l’etica sanitaria.

 

Va detto inoltre che tali preparazioni farmacologiche si possono acquistare solo in farmacia e dietro presentazione di ricetta medica: risulta quindi evidente come l`abuso condotto da sedicenti “atleti” comporta o l’assenso prescrittivo di un medico o la compiacenza del farmacista.

In entrambi i casi un atteggiamento di chiara violazione della legge. Noi speriamo di vedere arrivar nella finale olimpica dei centro metri femminili nel 1992 un’atleta delle gambe di gazzella come la Rudolf e non la Ashford dai sospetti ipertrofici fasci muscolare.

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