Lo speech, che sarà strutturato in modo tale da evolversi in dibattito sul finire delle due ore previste, sarà un percorso ideale per raccontare il mondo visto attraverso gli occhi di un qualsiasi diabetico italiano sia dal punto di vista legislativo e storico sia da un punto di vista pratico e quotidiano, analizzando nella fattispecie anche elementi fondamentali per ciascun personal trainer che si avvicini al trattamento di un diabetico di tipo 1. La lezione seguirà dei punti fondamentali grazie ai quali ci sarà un vero e proprio excursus contenutistico in grado di dare una visione il più completa possibile
La velocità è una delle principali forme di sollecitazione motoria, costituita da una straordinaria combinazione di capacità con caratteristiche sia strutturali-organiche che neurologiche-coordinative. Allenata nelle sue forme elementari, rappresenta un mezzo potente per amplificare le possibilità di azione del bambino, per migliorare quelle dell’adulto e, soprattutto, preservare quelle dell’anziano. Utilizzata nelle sue applicazioni complesse qualifica il training, identificando le diverse espressioni di forza e resistenza e tipologie di stimolazione muscolare e cognitiva.
Lettino abbronzante e problemi alla pelle. Crisi epilettiche post-intervento chirurgico. Mal di testa da computer. Il prof. Silvano Busin risponde ai quesiti dei nostri lettori.
Da qualche anno due nuove figure hanno dato slancio al mondo delle competizioni “estetiche” oltre al già noto bodybuilding; Bikini e Men's Physique. Sono due categorie difficili da allenare perché il criterio e il giudizio può cambiare di gara in gara. I presupposti delle bikini, ad esempio, sono bellezza, non troppo muscolose ne troppo definite, non devono presentare inestetismi, avere linea, proporzioni, bellezza del volto, buon aspetto estetico generale, colore, pettinatura e trucco “ad hoc”.
Se prima di una gara o di una performance l’atleta ha problemi ad addormentarsi e perde preziose ore di sonno, rischia di compromettere la prestazione. Il punto è che quando l’atleta è in palestra sa quanto è importante quello che fa: allenamento, ripetizioni, pesi. Quando è fuori, non è altrettanto consapevole che quello che fa è altrettanto cruciale: alimentazione, integrazione, ritmi di veglia e di sonno. L’allenamento è finalizzato a diversi obiettivi, ma nessuno di essi può essere raggiunto se non si dorme per un numero adeguato di ore. Come dire che qualità e quantità devono essere entrambe soddisfatte.