La ricerca scientifica degli ultimi anni si è molto concentrata sullo studio della senescenza cellulare (SC) come uno dei principali marcatori dell’invecchiamento. Comprendere, sempre più in profondità, i meccanismi cellulari dell’invecchiamento ed eliminare le cellule senescenti, che non sono più in grado di replicarsi, può infatti rappresentare una nuova strada per ritardare l’insorgenza di molte patologie correlate all’età e prevenire il cancro.
Combattere la senescenza cellulare è un potente meccanismo di difesa, una sorta di “barriera” capace non solo di prevenire lo sviluppo del tumore ma anche la sua trasformazione maligna.
Alcune sostanze naturali contenute in diverse specie vegetali, chiamate polifenoli, sono state oggetto di studi controllati e dimostrato di esercitare un effetto favorevole su questi meccanismi senza provocare effetti collaterali.
Le sostanze che hanno mostrato maggiore efficacia in tal senso sono state la quercetina contenuta nella buccia delle mele, nelle cipolle, negli agrumi e nel cacao; la fisetina presente soprattutto nelle fragole e nei cachi; l’oleuropeina contenuta nelle foglie e nei frutti dell’olivo e il principale polifenolo del tè verde chiamato epigallocatechinagallato (EGCG).
Tutte queste sostanze possono svolgere un’azione anti-infiammatoria, anti-ossidante e immuno-modulante sinergica, in grado di ritardare la comparsa di diverse malattie cronico degenerative come il diabete, le cardiopatie, le malattie neurodegenerative, ematologiche e oncologiche.
Recentemente è stato osservato che le cellule senescenti mostrano un profilo epigenetico simile a quello delle cellule tumorali, sono cioè più suscettibili alla trasformazione neoplastica in quanto più resistenti all’autofagia e all’apoptosi.
Il prof. Yoshinori Ohsumi, premio Nobel per la medicina nel 2016, ha spiegato perfettamente il ruolo della autofagia e dell’apoptosi nei processi di ricambio cellulare grazie ai quali i tessuti si liberano dall’accumulo delle tossine e delle cellule usurate.
Il consumo costante di sostanze anti-infiammatorie, anti-ossidanti e immuno-modulanti come i polifenoli sopracitati, si è mostrato utile nella prevenzione e nell’eliminazione delle cellule senescenti consentendo a quelle sane di riprendere il controllo metabolico.
Lo sport e la nutrizione possono contribuire a rallentare l’invecchiamento e la senescenza cellulare fino a quando l’individuo non si spinge a svolgere attività fisiche estreme. In caso contrario, i tessuti si infiammano e generano elevati livelli di ROS (radicali liberi), aumenta il catabolismo muscolare e si riducono le difese immunitarie esponendo l’atleta a infezioni delle prime vie respiratorie, tosse, mal di gola e perdita di energia che lo costringono a interrompere l’attività.
Per prevenire le malattie e vivere quanto più a lungo in buona salute, sarebbe dunque consigliata l’integrazione alimentare con i polifenoli ma anche con gli aminoacidi essenziali così da supportare, direttamente o indirettamente, l’efficienza metabolica e le difese immunitarie.
Bibliografia
1) Syed Haris Omar et al. Oleuropein in Olive and its Pharmacological Effects. Scientia Pharmaceutica 2010.
2) Matthew J. Yousefzadeh et al. Fisetin is a senotherapeutic that extends health and lifespan. Lancet 2018.
3) Mani Iyer Prasanth al. A Review of the Role of Green Tea (Camellia sinensis) in Antiphotoaging, Stress Resistance, Neuroprotection, and Autophagy. Nutrients 2019.
4) J. Mark Davis et al. Quercetin increases brain and muscle mitochondrial biogenesis and exercise tolerance. American Journal of Physiology 2009.
a cura di Roberto Fadda – Dott. in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
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