Giornata dei disturbi alimentari: il fiocchetto lilla 2025 si focalizza sulla prevenzione

giornata dei disturbi alimentari, l'Italia ha numerosi casi, fare prevenzione è fondamentale

Tema protagonista della Giornata dei disturbi alimentari (anche Giornata nazionale del fiocchetto lilla 2025 che si è tenuta il 15 marzo) è stata la prevenzione. I problemi inerenti all’alimentazione sono sempre più diffusi e, purtroppo, l’Italia ha un primato a dir poco allarmante. E questo, alla luce del fatto che, i cosiddetti DNA (i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione) hanno il secondo tasso di mortalità più alto fra le condizioni di salute mentale.

È stato calcolato che, nel mondo, ogni 52 minuti una persona muore per questo tipo di patologia.

 

I numeri emersi il 15 marzo 2025, Giornata Fiocchetto lilla dei disturbi alimentari

Oggi nel mondo vi sono più o meno 70 milioni di persone che soffrono di disturbi alimentari.

Una ricerca di World Population Review indica che gli USA sono al primo posto nella classifica che riporta il numero di casi (30 milioni). L’Italia si pone incredibilmente sul podio, al secondo posto, con 4 milioni di persone affette da disturbi alimentari.

Al terzo posto il Regno Unito con 1,2 milioni di casi.

 

Disturbi alimentari come uscirne?

In occasione della Giornata dei disturbi alimentari di quest’anno la psicologa e psicoterapeuta Roberta Porta ha così dichiarato.

“La comunicazione empatica e l’ascolto sono fondamentali nella prevenzione dei disturbi alimentari. Aiutano a creare un ambiente di supporto e comprensione. E riducono il rischio di isolamento e di sfiducia relazionale che possono portare a una richiesta di aiuto tardiva qualora ve ne sia la necessità. Un ascolto attento e privo di giudizio permette alle persone di esprimere le proprie emozioni e paure senza timore di essere giudicate negativamente. Parlare apertamente di emozioni e difficoltà personali, invece di reprimerle attraverso il cibo o il controllo della propria forma fisica, può aiutare a sviluppare abitudini alimentari più equilibrate. Contribuisce inoltre a creare una relazione sana con l’attività fisica abbandonando gli standard di perfezione e valorizzando la naturale unicità di ogni persona”.

 

Esempi di iniziative per fare prevenzione dei disturbi alimentari

Gli esperti indicano nella prevenzione la strada maestra da intraprendere per cercare di ridurre la diffusione dei disturbi alimentari. Il pensiero va ad attività di natura sociale, iniziative efficaci direttamente sul territorio.

Guardando a cosa avviene negli altri Paesi, per esempio, nel Regno Unito, l’Eating Disorfers Association, organizza workshop e raccolte fondi per diffondere il messaggio di quanto sia importante conoscere e affrontare le patologie inerenti alla nutrizione.

Negli Stati Uniti, in particolare nel Kentucky, il Kentucky Eating Disorders Council offre programmi di istruzione e sensibilizzazione specifici

Tra le varie soluzioni avanzate per fare prevenzione vi sono anche le terapie cognitivo-comportamentali, ovvero di accettazione e impegno. Dal primo punto di vista si intendono le terapie utili alle persone per far loro comprendere l’effetto dei propri pensieri negativi. le secondo aiutano ad accettare per poi adotta abitudini sane.

 

Peso positivo, chi è e cosa fa

In Italia, l’associazione Peso Positivo è nata come community digitale. Nel tempo è diventata “Casa”, uno spazio che accoglie persone di tutte le età per sentirsi al sicuro e partecipare ad attività di cura.

“Prevenire – afferma Claudia Grasso, fondatrice di Peso Positivo – significa anticipare, agire in maniera tempestiva e puntuale e, mai come oggi, risulta essenziale mettere in pratica questa azione con attenzione e precisione.  In quanto realtà di spicco del settore, che punta a salvaguardare la salute di grandi e piccini dai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione grazie ad un Comitato Tecnico Scientifico composto da circa 15 professioniste volontarie, tra cui psicologhe, pedagogiste, nutrizioniste e pediatre, forniamo sia supporto via social, rispondendo a eventuali messaggi o richieste da parte degli utenti che ci contattano, sia attraverso attività pratiche che, a mio modo di vedere, risultano soluzioni «con la s maiuscola» al fine di prevenire la diffusione di questa tipologia di comportamenti patologici.

Sotto questo punto di vista, proponiamo iniziative terapeutiche come lo yoga e l’arteterapia perché favoriscono una maggior conoscenza e consapevolezza delle proprie emozioni e della propria corporeità. Ma non solo, promuovono l’accettazione di sé stessi, la valorizzazione dei propri punti di forza e la tolleranza dei propri limiti. Tali elementi sono fondamentali per prevenire la svalutazione del sé a causa di elevati standard performativi e perfezionistici che attualmente caratterizzano la nostra società. (…) Portiamo Peso Positivo anche all’interno di scuole e aziende con sessioni informative e divulgative. Inoltre, abbiamo avviato delle partnership con l’universo sportivo al fine di dare ulteriore visibilità sia alla patologia sia alle soluzioni che offriamo quotidianamente. Sono tante le realtà che credono nel messaggio che vogliamo diffondere e questo per noi è davvero importante”.

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