In passato la “pietra angolare” era la pietra più importante di tutte, quella da cui partiva la costruzione di un qualsiasi edificio. Oggi, nel comune linguaggio scientifico, la pietra angolare è invece una scoperta talmente importante da cambiare l’agire comune per dare il via a un nuovo progresso.
In questo senso, gli antibiotici rappresentano una pietra angolare della medicina moderna, perché la loro scoperta permise finalmente di sconfiggere malattie fino ad allora ritenute incurabili.
In futuro, grazie alla maggiore consapevolezza basata sul consumo di cibi con precisi equilibri fra macro e micronutrienti, si spera di ritardare la comparsa di molte malattie e estendere così la qualità e la durata della vita.
Raggiungere questo risultato non sarà affatto semplice, occorrerà investire ingenti risorse nella ricerca e orientare le persone a prevenire il sovrappeso, ridurre le allergie alimentari, equilibrare la flora intestinale, scongiurare il diabete e adottare stili di vita che riducano la mortalità per cardiopatie e cancro.
Perché, l’uso di nuove miscele di aminoacidi essenziali può diventare una pietra angolare dell’alimentazione moderna?
Per rispondere a questa domanda occorre premettere che le proteine alimentari sono composte da lunghe catene di aminoacidi definiti essenziali (EAA) e non-essenziali (NEAA) e che, la qualità biologica di una proteina, dipende esclusivamente dalla quantità e dalla qualità degli aminoacidi essenziali in essa contenuti.
Gli EAA sono importantissimi in quanto sono gli unici aminoacidi ad essere assorbiti totalmente dal nostro organismo e sono quelli che compensano le perdite giornaliere di azoto attraverso le urine, le feci e il sudore. Essi svolgono moltissime funzioni biochimiche come la sintesi delle proteine strutturali, delle proteine circolanti, degli enzimi, delle immunoglobuline, dei neurotrasmettitori e degli ormoni…
Purtroppo però, gli EAA sono quelli di cui si rischia maggiormente di andare in carenza. Quando parliamo di aminoacidi non dobbiamo pensare esclusivamente al loro ruolo nelle sintesi proteiche ma all’importanza che rivestono anche nella sintesi di energia cellulare.
Costruire una proteina è un processo che richiede molta energia e cellule dotate di un buon numero di mitocondri. Studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali hanno dimostrato che cluster completi di EAA possono attivare l’autofagia e la mitocondriogenesi espandendo la durata della vita negli animali da laboratorio.
Tutti sappiamo che il cuore è un muscolo che brucia grandi quantità di energia e che ha un estremo bisogno di aminoacidi. Quando il cuore si trova di fronte a una prolungata mancanza di aminoacidi essenziali, si attiva un importante meccanismo di difesa: il catabolismo del muscolo scheletrico. Questo è il motivo per cui un paziente cardiopatico spesso riferisce al suo medico di avere il fiatone anche dopo aver percorso pochi passi.
Il cuore è un muscolo che ha estremo bisogno di “mattoncini essenziali” per soddisfare il suo fabbisogno energetico e ricostruire le strutture usurate. Se il cuore non ha sufficiente disponibilità di aminoacidi essenziali (EAA), non potendosi assolutamente fermare, andrà a prenderli dove si trovano.
Le proteine alimentari di provenienza animale sono più ricche di aminoacidi rispetto a quelle di origine vegetale e quelle provenienti da uova, latte, carne e pesce sono quelle più ricche di AEE, anche se la percentuale di essenziali non supera mai il 15-20% del totale. Le migliori proteine alimentari forniscono quindi l’80-85% di aminoacidi che servono di meno e solo il 15-20% di quelli che servono di più.
Il passato si credeva che il metodo migliore per ridurre o invertire la perdita di massa muscolare fosse quello di assumere proteine di alta qualità come quelle del siero del latte ma questa scelta non è mai stata dimostrata da studi scientifici.
Oggi sappiamo che lo strumento più efficace e sicuro per stimolare la sintesi proteica sono le miscele complete ed equilibrate di aminoacidi essenziali realizzate con materie di prima qualità e tecnologie produttive avanzate.
Gli EAA contrastano la perdita muscolare dovuta a una ridotta attività fisica, amplificano gli effetti benefici dell’esercizio, favoriscono il recupero dell’energia, apportano poche calorie, aumentano il senso di sazietà ed evitano di accumulare peso mangiando troppi grassi o troppe proteine alimentari.
La differenza fra aminoacidi e proteine non è roba da poco. Le proteine devono essere sempre digerite mentre le miscele di aminoacidi essenziali sono prontamente disponibili, non sovraccaricano lo stomaco, il fegato e i reni.
L’assunzione di un integratore di AAE come il MYTHOXAN costituisce una sorta di by-pass nei confronti di un processo metabolico come la digestione che per l’atleta, come per chiunque altro individuo, comporta sempre un elevato dispendio energetico.
Una formula completa, a prevalenza di aminoacidi essenziali, con l’aggiunta di ornitina-alfa chetoglutarato (OkG), è in grado di stimolare la sintesi energetica e la fase anabolica più di qualsiasi alimento proteico, riducendo prontamente l’infiammazione e l’ammoniaca che si forma dal catabolismo muscolare.
Quello che ci sentiamo di dire, alla luce dei risultati pubblicati su riviste internazionali, è che non si dovrebbero utilizzare prodotti costituiti dai soli 3 aminoacidi ramificati, prodotti in proporzioni sbilanciate o formate da singoli aminoacidi.
Per concludere ricordiamo ciò che scrisse pochi anni fa un grande ricercatore americano, il prof. Robert R. Wolfe, forse il più grande esperto di aminoacidi al mondo, in un bellissimo articolo sull’American Journal of Clinical Nutrition: “Essential amino acids are primarily responsible for the amino acid stimulation of muscle protein anabolism in healthy elderly adults”.
a cura di Roberto Fadda – Dott. in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
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