DIGESTIONE E ATTIVITÁ FISICA B.B. (COMO)
“È UN PERIODO CHE DIGERISCO POCO, MI SENTO LO STOMACO GONFIO CON BRUCIORE, SPECIE DOPO ATTIVITÀ FISICA…”
I disturbi “dispeptici” che lei accusa, ovvero la sensazione di fastidio e di digestione laboriosa, in prima battuta possono dipendere da una infiammazione aspecifica dello stomaco (gastrite) o dell’esofago, quest’ultimo legato al reflusso gastro-esofageo.
Il fatto che siano abbastanza contenuti nel tempo e che scompaiano rapidamente con l’assunzione di un antiacido farebbe pensare a quest’ultimo tipo di patologia.
Stante che è il suo medico curante che deve impostare un programma diagnostico ed eventualmente terapeutico relativo alle specifiche cause, dato che non c’è peggior utilizzo della medicina di quella consigliata senza vedere il paziente, bisogna rammentare che appunto il reflusso gastro-esofageo risulta essere abbastanza comune e si accentua con l’attività fisica perché durante la stessa aumenta temporaneamente la secrezione gastrica.
Il consiglio è quello di un’alimentazione controllata, non coricarsi subito dopo aver mangiato e in palestra evitare gli esercizi in trendelemburg (capo più basso dei piedi), supini, mantenendo il dorso sollevato dal piano di appoggio di almeno 30°.
Se proprio occorre, succhiare una pastiglia di antiacido quindici minuti prima di iniziare l’allenamento.
DOLORE AL POLSO DOPO TANTO TEMPO G.H. (Crotone)
“…DOPO UNA CADUTA MI È COMPARSO UN DOLORE AL POLSO, ORMAI DA MESI, CHE SI ACCENTUA CON I MOVIMENTI…”
Riassumendo: caduta dalla moto, radiografie negative per fratture, immobilizzazione con tutore, dolore continuo, risonanza magnetica e diagnosi di “infiammazione della fibrocartilagine triangolare”.
Con fibrocartilagine triangolare si intende una struttura legamentosa che ha il compito di stabilizzare una parte del polso nei movimenti di rotazione, ad esempio quando apriamo un barattolo, giriamo le chiavi nella serratura e anche guidando; inoltre aiuta a sopportare il carico del polso stesso quando si fa leva sulle mani per alzarsi da una sedia o spingere qualcosa.
Questa lesione rilevata dalla risonanza è molto dolorosa e può arrivare a limitare in modo importante i carichi sul palmo della mano. Il suo specialista è stato molto bravo nell’approccio alla diagnosi, evitandole ulteriori complicazioni e, come dicevo, una possibile diminuzione della mobilità articolare. In certi casi purtroppo occorre sottoporsi ad un’artroscopia diagnostica del polso, che viene eseguita in regime di day hospital con una semplice anestesia locale. La risoluzione del problema è complessa, nel senso che il primo approccio può essere riposo, tutore e fisioterapia.
Se ciò non bastasse, occorre allora un intervento chirurgico svolto da uno specialista della mano, che è piuttosto complesso per la delicatezza delle strutture. Dopo l’intervento bisogna immobilizzare la parte per un periodo che può arrivare fino alle sei settimane e poi sottoporsi a delle sedute di fisioterapia sino al ripristino della corretta funzionalità articolare.
LABBRA SCREPOLATE E ATTIVITÁ FISICA M.D. (Sesto San Giovanni)
“…SPECIE DURANTE LA STAGIONE INVERNALE MI SI SCREPOLANO LE LABBRA E SI FORMANO PERSINO TAGLIETTI DOLOROSI…”
Il disturbo riferito si identifica come “cheilite” e si osserva spesso in corso di dermatiti atopiche. Ma è pur vero che anche l’esposizione al sole e al vento, a temperature fredde, specie dopo soggiorno in ambienti caldi, la saliva, il leccamento, la suzione, lo sfregamento, il contatto con certi cibi piccanti, lo stesso dentifricio, il chewing-gum, possono agire da agenti irritanti per le labbra producendo secchezza delle stesse.
Il consiglio più semplice è quello di mantenerle idratate e protette con creme specifiche veicolate usualmente con gli stick di “burro cacao”. Ne esistono di diversi tipi e in generale è più conveniente acquistarli in farmacia perché non dovrebbero avere una funzione estetica, bensì squisitamente terapeutica. Infatti il “burro cacao” non deve a sua volta causare reazioni da contatto allergiche o irritative per la presenza di conservanti o essenze profumate che danno gradevolezza al prodotto.
Il consiglio è quindi quello di rivolgersi al farmacista richiedendo uno stick cosiddetto “neutro”, che andrà utilizzato più volte durante la giornata, sicuramente dopo una seduta di allenamento, prima di uscire di nuovo all’aperto ad affrontare temperature più rigide.
Prof. Silvano Busin
Direttore Scientifico Issa Europe
Direttore Riabilitazione Specialistica, Ospedale Sacco, Milano
Docente Corso Laurea in Fisioterapia, Università degli Studi, Milano
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