Il Medico Risponde

ALCOL E DEPRESSIONE F.F. (Messina)
“…SONO IN TERAPIA CON ANTIDEPRESSIVI E IL MEDICO MI HA VIETATO IN MODO ASSOLUTO QUALSIASI TIPO DI ALCOLICO, CONSIGLIANDOMI INVECE L’ATTIVITÀ FISICA…”

Tutte le ricerche scientifiche dimostrano che la depressione e l’alcol rappresentano un reale rischio di azione sinergica con la possibilità di aggravare la situazione generale e rendere inutili i farmaci. Dal punto di vista generale si può dire che come l’alcol aumenta la possibilità di sviluppare depressione, così quest’ultima trova un appoggio deleterio nell’assunzione degli alcolici.

Non dimentichiamo inoltre che i farmaci specifici spesso hanno come controindicazione assoluta l’assunzione di alcol perché lo stesso può indurre sonnolenza o comunque alterazioni dello stato di vigilanza. Condivido quindi totalmente i consigli del suo medico curante: l’attività fisica è stata individuata come fattore benefico in molti lavori di letteratura perché ha la funzione di combattere efficacemente la depressione, sia attraverso il meccanismo semplice della fatica, sia con la produzione di endorfine, che sono speciali molecole prodotte dal nostro cervello che inducono un fisiologico benessere.

STIRAMENTO MUSCOLARE E CORTISONE N.C. (Perugia)
“…MI È STATO DIAGNOSTICATO UNO STIRAMENTO DEL QUADRICIPITE DESTRO CAUSATO DA UNA PARTITA DI CALCIO. OLTRE A UN TRATTAMENTO FISIOTERAPICO MI È STATO CONSIGLIATO DEL CORTISONE…”

Come tanti altri miei colleghi non sono favorevole all’utilizzo del cortisone nelle patologie traumatiche del muscolo. Questo farmaco ha sicuramente effetti positivi sull’infiammazione, su eventuali versamenti articolari e su altre patologie che vedono la componente essudativa come causa principale della patologia. Diverso è il discorso su uno stiramento muscolare, che altro non è che una lesione più o meno estesa di fibre muscolari: in parole povere, queste vengono strappate nell’atto traumatico e devono nel tempo opportuno “cicatrizzarsi”. Di conseguenza, mantenendo il periodo di riposo prescritto, personalmente sospenderei gradatamente l’assunzione di cortisone, parlandone però con il suo medico curante.

Bisogna anche dire che il dosaggio da lei assunto è modesto e quindi la sospensione si può calcolare nell’ambito di una settimana. Proseguirei invece con le terapie fisiche, eventualmente controllando con una ecografia muscolare l’avvenuta guarigione prima di riprendere l’attività sportiva.

REFLUSSO GASTROESOFAGEO E FARMACI SPECIFICI G.B. (Bologna)
“A CAUSA DI UN REFLUSSO GASTROESOFAGEO ASSUMO SIA ANTIACIDI SIA I COSIDDETTI INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA…”

Facciamo un po’ di chiarezza. Entrambe le categorie di farmaci non intervengono negativamente sull’attività fisica, anzi, dato che durante la stessa aumenta la secrezione gastrica sono un prezioso alleato per prevenire il bruciore di stomaco. Diverso è il ragionamento legato alle due categorie farmacologiche. Gli antiacidi hanno il vantaggio di alleviare subito i sintomi, ma non in modo protratto.

Alcuni autori consigliano di assumerne una dose subito prima dell’allenamento per evitare eventuali fastidi gastrici, ma è una metodica non completamente condivisa. Gli inibitori della pompa protonica iniziano ad agire dopo almeno 24 ore e hanno la capacità di inibire in modo drastico l’iperacidità favorendo la scomparsa della sintomatologia. È una categoria farmacologica utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo da più di venti anni e hanno modesti effetti collaterali: gli stessi però devono essere discussi con il proprio medico curante perché alcuni (es. diminuzione dell’assorbimento di alcune sostanze) possono diventare importanti nel senior. Adelante Pedro, con judicio!

a cura di Silvano Busin – Direttore Scientifico Issa Europe già Direttore Riabilitazione Specialistica, Ospedale Sacco, Milano | Docente Corso Laurea in Fisioterapia,

Università degli Studi, Milano