Volete sapere la differenza tra voi e Roger Federer?
Mettetevi davanti a un muro, alzate un piede di una decina di centimetri all’indietro, chiudete gli occhi e rimanete fermi così per 30 secondi. Se ci riuscite.
Se ci siete riusciti e avete 12 anni, cominciate subito ad allenarvi e forse un giorno vincerete anche voi 8 Wimbledon. Se come probabile non siete stati in grado di farlo e avete qualche anno in più, cominciate ad allenarvi ancora prima di subito, perché siete a rischio caduta: il circuito che vi consente di stare in piedi senza doverci pensare è fuori fase.
Dovete risistemarlo: se non intervenite, con l’avanzare dell’età andrà sempre peggio e sapete bene che cosa può significare una caduta quando gli anni sono tanti. Un buon controllo propriocettivo,
di questo si parla, è infatti fondamentale non solo per garantire prestazioni ottimali ad atleti di qualsiasi livello, ma anche e soprattutto per soddisfare chiunque abbia a cuore la propria salute.
Ai primi consente di esprimere al meglio le proprie capacità atletiche diminuendo il rischio d’incidenti o risolvendone più velocemente le eventuali conseguenze. A tutti offre la stabilità necessaria per affrontare ogni attività quotidiana in sicurezza e a prescindere dall’età.
Fortunatamente si tratta di una capacità che si può sviluppare e recuperare, se sai come farlo. Finora sono stati utilizzati attrezzi (Bosu, tavole di Freeman, ecc.) e metodi che si sono dimostrati poco efficaci, se non inutili, a modificare positivamente il controllo propriocettivo (vedi Riva D, Bianchi R, Rocca F, Mamo C. “Proprioceptive training and injury prevention in a professional men’s basketball team: a sixyear prospective study.” J Strength Cond Res 30(2): 461-475, 2016).
Ci sono voluti oltre 20 anni di ricerca scientifica, più di 12.000 atleti e pazienti trattati, più di 85.000 test somministrati, più di 130.000 sedute di lavoro per sviluppare la conoscenza più evoluta sulla propriocezione.
Ma i risultati sono sotto i nostri occhi. Studiando l’interazione tra il piede e il suolo, e tra l’uomo e la gravità, scoprendo che la stabilità dell’appoggio monopodalico basata sul controllo propriocettivo è indicativa della sicurezza e dell’efficacia dei movimenti umani, Dario Riva e il suo gruppo di ricerca hanno sviluppato un sistema (DPPS, Delos Postural Proprioceptive System) e una metodologia (Metodo Riva) che sblocca le potenzialità dell’allenamento propriocettivo.
Una pedana instabile dalle precise caratteristiche fisiche (massima inclinazione possibile 15 gradi e raggi di rotolamento variabili) è collegata a un computer: il programma valuta il comportamento del soggetto in cinque situazioni tipo, creandone un profilo specifico.
Il Personal Trainer lo utilizza per impostare gli allenamenti: il soggetto veste dei sensori di movimento e attua le istruzioni del PT, seguendo sul video davanti a sé i movimenti che compie sulla tavoletta.
Il computer registra l’intera seduta che entra a far parte di un preciso quadro storico delle variazioni di performance, consentendo al PT di effettuare i necessari adattamenti al progredire delle prestazioni del soggetto. Dal 1997 a oggi, la Delos ha messo in opera oltre 900 strumenti in istituti di riabilitazione e di ricerca pubblici e privati, in centri fitness e nello sport (di squadra e individuale) di alto livello.
Tra gli utilizzatori esteri, oltre a squadre di MLB Major League Baseball, di NCAA basket e football americano, vale la pena di ricordare le 11 franchigie NBA (tra cui i Golden State Warriors, vincitori dell’ultimo campionato) con risultati eccellenti nella prevenzione degli infortuni distorsivi e nel recupero delle capacità funzionali.
Delos oggi propone soluzioni specifiche per i centri fitness e i Personal Trainer, sia negli allestimenti di sistema DPPS sia nelle condizioni economiche. In caso di noleggio operativo, i costi mensili sono molto accessibili e raggiungere il break even è estremamente facile perché sono suffi cienti poche sedute di lavoro al mese per realizzarlo.
Applicando il Metodo Riva con Delos Postural Proprioceptive System normalmente due sedute settimanali, per due mesi, consentono di raggiungere un ottimo livello funzionale alla maggior parte della popolazione (attiva, sedentaria, di tutte le età). Un test di controllo a sei mesi verifica lo stato di efficienza e l’eventuale somministrazione di altri cicli di lavoro.
Nello sport di alto livello, l’allenamento propriocettivo efficace è un vantaggio competitivo.
Ottimizzare l’economia e la pulizia dei gesti tecnici, la prevenzione degli infortuni, sono motivazioni fortissime ed essenziali.
Un affare per i Personal Trainer, ma soprattutto per i clienti, specialmente quelli in età avanzata, per i quali una maggiore stabilità nelle attività quotidiane sarebbe un vero game changer.
di Dario Riva Prof. Dottore Ricercatore presso DELOS International
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Autore: Dario Riva
Tags: allenamento, atleti, capacità atletiche, fitness, metodologia, personal trainer, postura corretta, prestazioni atletiche, propriocezione, sport