CITRULLINA E PRESTAZIONE
La citrullina è un aminoacido importante, coinvolto nella formazione dell’urea. È presente in molti integratori per gli sportivi perché di fatto prende parte a diverse reazioni biochimiche degli aminoacidi e si è visto che influenza il flusso sanguigno aumentando i livelli di nitrossido (NO).
Come si sa, il nitrossido è una molecola importante secreta dall’endotelio, la parte più interna dei vasi sanguigni, con una potente azione vasodilatatrice.
Alcuni ricercatori della Exeter University, nel Devon in Inghilterra, hanno scoperto che integratori di citrullina (6 gr al giorno) migliorano la pressione arteriosa a riposo, accelerano l’apporto di ossigeno ai tessuti durante l’allenamento, migliorano la resistenza negli adulti sani.
Come curiosità, le angurie sono una fonte eccellente di citrullina.
GENITORI E GIUSTO PESO DEI FIGLI
Sulla rivista Pediatrics i ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università del Nebraska hanno pubblicato un lavoro in cui rilevano come la metà dei genitori sottovaluta il sovrappeso dei figli e una significativa minoranza non sa valutare il peso normale dei bambini.
Tutto ciò evidenzia il ruolo importante dei pediatri per aiutare i genitori a correggere le loro sottostime, promuovendo l’adozione di sane abitudini alimentari, ma anche quello fondamentale
legato al ruolo dei genitori nella prevenzione dell’obesità infantile, che in modo semplicistico non causa preoccupazione e non viene affrontata come una reale problema.
La metanalisi pubblicata ha verificato se i genitori erano in grado di valutare in modo più o meno corretto il peso dei figli.
La selezione di più di centro articoli, con oltre 70.000 partecipanti, ha scoperto che il 50,7% dei genitori sottovaluta il sovrappeso dei figli e che il 14,3% sottostima addirittura il peso normale.
Tutto ciò ha condotto purtroppo in questi anni, seppure con un drastico rallentamento negli ultimi, alla diffusione del sovrappeso e dell’obesità infantile negli USA.
ARTROSI DELL’ANCA
Uno studio dell’Università di Melbourne in Australia, pubblicato su JAMA, ha confermato quanto già si sapeva nell’ambito dell’artrosi dell’anca.
La terapia fisica non migliora i dolori e la funzione articolare rispetto al trattamento con placebo, dimostrandosi quindi con un valore terapeutico molto scarso.
I ricercatori affermano che l’artrosi dell’anca è una condizione muscolo-scheletrica cronica piuttosto comune e nelle linee guida cliniche viene raccomandata la terapia fisica come trattamento.
Tuttavia questi trattamenti fisici e i loro costi hanno dimostrato di essere contradditori e inconcludenti.
Insomma, il trattamento attivo non porta ulteriori benefici rispetto alla terapia simulata in termini di riduzione del dolore artrosico e di beneficio funzionale.
Anzi, nel gruppo sottoposto a terapie fisiche attive si è verificato un numero significativamente maggiore di eventi avversi, anche se relativamente miti.
Questi risultati portano alla conclusione che l’artrosi dell’anca porta prima o poi all’intervento chirurgico della sostituzione dell’anca con una protesi.
a cura del Comitato Scientifico ISSA Europe
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