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Liberi dall’ansia si corre in palestra!

“Diffusa ormai tra tutte le età, sessi e status, l’ ansia è il male dei nostri tempi. La vita frenetica, i ritmi serrati imposti dalla società, l’apparire spesso più importante dell’essere e l’uso smodato, ossessivo dei social, sono le cause più diffuse dello stress e dello stato ansioso.

 

Sono, dunque, le gabbie entro le quali ci siamo intrappolati. Abbiamo dimenticato come ascoltare noi stessi, la nostra mente e il nostro corpo e ci siamo resi incapaci di ascoltare i nostri reali bisogni.
Dal 2011 sono oltre 11 milioni le persone che nel nostro Paese hanno fatto uso di antidepressivi e ansiolitici ovvero il 12,8% della popolazione, e di questi più di 3 milioni sono donne. E’ quanto emerge dallo studio Ipsad (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.

 

I sonniferi, secondo i dati relativi al 2011 e riportati nel libro ‘In dipendenza. 121 risposte sulle dipendenze in Italia’, sono stati utilizzati dal 10% della popolazione, ovvero 4 milioni di persone. Sono invece 2,2 milioni gli assuntori di antidepressivi, pari al 5,5% e, anche in questo caso, soprattutto donne.
Se queste ultime trovano una soluzione negli psicofarmaci, gli uomini si rivolgono all’alcol.
Nell’ultimo mese, quasi 1,5 milioni di italiani (5,4%) ha assunto sei o più bevande alcoliche in una sola occasione, e gli uomini sono quasi il triplo delle donne: 8,8% contro 2,9%.

 

Il consumo di psicofarmaci e ansiolitici è cresciuto a dismisura negli ultimi 20 anni. Per quanto a volte sia necessario l’uso di un medicinale, trovo questo dato allarmante soprattutto se si pensa che, ad oggi, la percentuale sta aumentando nella fascia giovanile.

 

Tra i sintomi fisiologici più frequenti dello stato ansioso ricordiamo:

 

  • a carico del sistema cardiovascolare sintomi come palpitazioni, aumento del ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna;

 

  • tra quelle legate alla respirazione difficoltà respiratorie, pressione al torace e sensazione di soffocamento;

 

  • di natura neuromuscolare quali tremori e senso di panico.

 

Possono anche comparire una serie di sintomi somatici quali vomito, nausea, impulso ad urinare, rossore in volto, sudorazione e prurito e nei casi più gravi collasso.

 

 

Dal punto di vista cognitivo, si possono verificare distorsioni della realtà esterna e incapacità ad affrontarla.
Dal punto di vista psicologico il soggetto ansioso tende a sentirsi vulnerabile e inadeguato, il suo immaginario totalmente negativo tende all’isolamento.
Tra i nomi della storia della psicologia ricordiamo Gemelli, Banissoni e Canestrari che, nell’arco di tempo che va dal 1930 al 1960, sono stati praticamente i primi, nel nostro paese, ad applicare concetti psicologici all’attività sportiva.

 

Nell’Europa dell’Est, per quanto concerne la psicologia nello sport, si è inizialmente studiata l’influenza esercitata dal movimento corporeo sulle funzioni psichiche e sulla formazione della personalità. Ad oggi abbiamo la certezza che l’attività sportiva svolta in modo regolare produca infiniti effetti positivi sia sul corpo che sulla psiche e che, se praticata con regolarità e nel modo giusto, seguiti da specialisti del settore, può divenire la garante della nostra salute ed essere in grado di prevenire e alleviare stress e stato ansiogeno. Il suo effetto benefico agisce sulla circolazione sanguigna, sull’attività neuronale e sull’aumentato rilascio di endorfine, sostanze chimiche di natura organica prodotte dal cervello, dotate di proprietà fisiologiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, di tipo analgesico ed eccitante.

 

Le endorfine, tra l’altro, hanno capacità di regolare l’umore.
Durante situazioni particolarmente stressanti, il nostro organismo cerca di difendersi rilasciando endorfine le quali, da un lato, aiutano a sopportare meglio il dolore e, dall’altro influiscono positivamente sullo stato d’animo. L’attività fisica (studiata per il soggetto e posizionata nel momento giusto della giornata) contribuisce a rilassare la tensione muscolare e aiuta a riposare meglio.

 

Ad esempio, al fine di migliorare le funzionalità del sistema nervoso autonomo (SNA) è possibile fare : esercizi di rilassamento in espirazione prima di addormentarsi, rispettare un piano alimentare che sfrutti l’andamento circadiano (carico glicemico al mattino, basso il pomeriggio, nullo la sera) evitare le attività stressanti nelle ore serali e collocare l’allenamento preferibilmente al mattino presto o nel primo pomeriggio. L’attività fisica è uno stimolo a migliorarsi ad avere maggior consapevolezza di sè, realizzare un cambiamento produrre benessere, soddisfazione e AUTOSTIMA.

 

 

Alla luce di quanto detto, ancora una volta Noi Personal Trainer abbiamo in mano uno strumento salvifico per la Salute e la cura a 360 gradi del nostro cliente, offrire una possibilità di stare meglio e di liberarsi da un disagio senza ricorrere necessariamente a un farmaco (quando possibile e se possibile) rappresenta qualcosa di impagabile per il cliente e per Noi in termini di orgoglio professionale e umano.

 

Curare la mente e curare il corpo sono due azioni legate, inscindibili l’una dall’altra.
Nel 390 a.C. circa Platone già ne parlava e ancora oggi rimane un concetto di sconvolgente attualità.

 

 

 

 

 

di Chiara De Nigris CFT1 ISSA Europe

 

 

 

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