Performance sportiva: MUS, nutrizione, benessere

“La performance sportiva dell’atleta è chiaramente influenzata dal suo stato di benessere, ma nonostante questo sia un principio di facile condivisione, non è altrettanto facile ottenere un quadro atto a valutare nel complesso lo stato di benessere.”

 

Il soggetto sportivo, pur godendo di uno stato di salute generalmente superiore alla media, mette di fronte alla necessita di valutazioni specifiche rispetto al generico significato del termine “benessere”.

Al fine di promuovere l’aumento della performance è necessario valutare tutte le tipologie di squilibri che, pur non sfociando in esiti clinici definiti, riducono il benessere dell’atleta.

 

La percezione soggettiva del benessere trova un primo riscontro nell’insorgenza di sintomatologia vaga e aspecifica (MUS, Medically Unexplained Symptoms), cioè in una serie di disturbi subclinici di natura funzionale ampiamente analizzati dalla letteratura internazionale:

 

● Stanchezza o affaticamento persistente non alleviati dal sonno;
● Disturbi del tono dell’umore;
● Mani e piedi sempre freddi;
● Insonnia o sonnolenza persistenti;
● Ansia, apatia;

● Modificazioni dell’appetito (fame eccessiva o inappetenza);
● Acidità e dolori di stomaco, senso di pienezza, gonfi ore dopo ogni pasto, nausea;
● Periodi di stitichezza persistente;
● Colon irritabile;
● Difficoltà nella sudorazione.

 

Questo tipo di sintomi, pur non configurando quadri patologici specifici, sono indicativi di una compromissione dell’equilibrio fisiologico dell’organismo, spesso correlata alla cronicizzazione di processi infiammatori, ad abitudini nutrizionali scorrette, ad alterazioni degli equilibri ormonali fisiologici o della loro ritmicità circadiana fisiologica.

 

Migliorare la performance sportiva rende necessario colmare lo spazio, spesso trascurato,
tra stato di benessere e stato patologico, senza dare per scontato il fatto che l’assenza di patologie specifiche comporti una perfetta salute.
L’insorgenza di MUS rappresenta un indice non trascurabile che si rapporta con gli ambiti dei disturbi metabolici o neuroimmunoendocrini; l’indagine sulle cause della sintomatologia e l’adozione di specifiche strategie di recupero, oltre a permettere il contenimento e la regressione dei sintomi, impedisce che i fattori coinvolti nella loro genesi si aggravino, andando a coinvolgere nuove e più gravi interazioni sistemiche che potrebbero sfociare in patologie specifiche.

 

La stessa aspecificità dei MUS, tuttavia, impedisce un loro inquadramento o un loro trattamento univoco, in quanto lo stesso sintomo può derivare da più problematiche, quando non dalla concomitante interazione di processi patogenetici di natura differente.

 

La focalizzazione sul caso concreto necessita perciò del confronto e della correlazione di più dati, oltre a quelli sulla sintomatologia vaga e aspecifica. Indici di primaria importanza sono ottenibili mediante test di analisi clinica della composizione corporea (dispositivo BIA-ACC – BioTekna Italy) e della variabilità della frequenza cardiaca HRV e Sistema Nervoso Autonomo (dispositivo PPG – BioTekna Italy).

 

Non sussistono dubbi sul fatto che, per l’atleta, il monitoraggio di livello di idratazione, distribuzione dei fluidi intra ed extracellulari, tenore di massa muscolare, tipologie di grasso, quantità e qualità dei minerali e capacità di regolazione del sistema nervoso autonomo (Heart Rate Variability) rivestano un ruolo cruciale.

 

 

Sono in questo contesto particolarmente significativi eventuali stati di disidratazione sistemica o intracellulare, legati sia alla carenza di sistemi tampone fosfato e bicarbonato, sia all’accresciuta mortalità cellulare e alla conseguente migrazione dei fluidi cellulari nell’ambiente extracellulare. Una delle principali problematiche legate a uno scarso livello di idratazione è la difficoltà di trasporto e assorbimento dei nutrienti (minerali, per esempio), aspetto che riveste un ruolo fondamentale per l’atleta.

 

L’analisi della composizione corporea permette il monitoraggio dei parametri fondamentali relazionati alla massa muscolare (FFM, Skeletal Muscle e SMI), fattore primario per il mantenimento della tonicità e delle prestazioni sportive: la tendenza alla perdita di massa muscolare non è un fenomeno raro, sia esso legato a problematiche a carattere endocrino, metabolico o infiammatorio cronico, la rilevazione strumentale periodica del rapporto tra massa muscolare (Skeletal Muscle), massa grassa (FM, Fat Mass) e tipologie di grasso (IMAT grasso intramuscolare, AAT grasso viscerale) non può pertanto essere trascurata, prima di operare eventuali correzioni nutrizionali o di preisporre precise strategie di allenamento.

 

Nell’ottica di migliorare le abitudini nutrizionali dell’atleta, non potrà poi essere tralasciato il valore del metabolismo basale e di quello quotidiano (BMR, 24EE), parametri immediatamente correlati all’assetto metabolico del soggetto e al rapporto fra massa muscolare e adiposa.La conservazione della massa muscolare non è però l’unico aspetto ad influenzare l’andamento metabolico dell’organismo, che può subire alterazioni più o meno sostanziali anche a causa di processi infiammatori cronici e del relativo grado di infiammazione sistemica; l’infiammazione persistente infatti, stimolando alterazioni neuroimmunoendocrine, comporta la modificazione del metabolismo, in genere diminuendo le capacità metaboliche del soggetto.

 

 

L’analisi clinica della bioimpedenza corporea si dimostra utile in questo caso quando possa esprimere il valore dell’HPA axis index (andamento del ritmo del cortisolo), indice dell’integrità delle membrane cellulari correlato al grado di infiammazione sistemica e alla perdita di fluidi intracellulari e di massa muscolare.

 

A integrazione dei parametri sistemici, il quadro di salute generale può essere chiarito ulteriormente dall’indagine della capacità di regolazione e adattamento dell’atletan basata sull’analisi del sistema nervoso autonomo e della variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Parametri come SDNN (indice di salute generale) e RMSSD (rapporto di attivazione vagale/parasimpatica) permettono inoltre di valutare il grado di regolazione antinfiammatoria endogena, mettendo in evidenza i fattori di genesi
sintomatologica e di perdita di performance.

 

La piattaforma integrata di valutazione strumentale, nutrizionale e fisico-motoria (BioTekna Plus) fornisce informazioni sul livello di acidosi extracellulare, aspetto particolarmente soggetto ad alterazioni nel soggetto sportivo e pertanto fondamentale per la correzione e la programmazione dei periodi di allenamento e dell’eventuale utilità di supplementazione alcalinizzante (melcalin.com).
Il quadro generale può essere ulteriormente arricchito grazie all’analisi della funzionalità del sistema neuroimmunoendocrino e quindi dell’assetto ormonale del soggetto, particolarmente evidenziando alterazioni nella funzionalità o nella ritmicità giornaliera delle ghiandole endocrine e delle relative interazioni ormonali.

 

Un eccessivo stress ormonale, particolarmente a livello delle ghiandole surrenali, comporta spesso alterazioni nella risposta insulinica ai cibi, correlandosi quindi a disturbi o modificazioni del metabolismo.

 

In un contesto, come quello dell’aumento delle prestazioni sportive, in cui il benessere dell’atleta diviene fondamentale, tutti i parametri menzionati possono essere messi in relazione con le abitudini nutrizionali grazie alla piattaforma software BioTekna Plus, in grado di sintetizzare, attraverso il diagramma Health Radar, i parametri dei test di composizione corporea, sistema nervoso autonomo e variabilità della frequenza cardiaca, oltre ai dati rilevati da interviste validate relative alla sintomatologia
vaga e aspecifica e alle abitudini nutrizionali: la complessiva elaborazione di queste informazioni permette di valutare l’andamento della risposta metabolica nelle 24 ore (valutazione di carico glicemico GL, carico acido renale potenziale PRAL, prodotti finali della glicazione AGEs) evidenziando problematiche legate alla risposta dell’organismo agli alimenti assunti quotidianamente.

 

Il sistema descritto, integrando i parametri strumentali con quelli legati allo stile di vita, costituisce quindi una risorsa dal notevole potenziale, fornendo un quadro completo che permette di inquadrare problematiche di diversa natura, sia sistemiche che locali.

 

Un vantaggio ulteriore è costituito dalla capacità di simulazione in tempo reale il comportamento di correzioni nutrizionali specifiche, caratteristica che consente di individuare strategie fisico-nutrizionali precise e mirate al recupero del benessere, integrate dall’indicazione dell’opportunità di supplementazione volta a colmare eventuali carenze di nutrienti (sistemi tampone, antiossidanti ecc.).

 

Tutti gli interventi, applicati sinergicamente, portano a un aumento del benessere complessivo, inteso come regolazione dell’assetto ormonale, aumento del metabolismo e della massa muscolare, aumento dell’idratazione e riduzione dell’infiammazione cronica sistemica, tutti aspetti direttamente collegati alla
sintomatologia vaga e aspecifica.

 

L’immediatezza della percezione del miglioramento, grazie alla scomparsa dei MUS, trova conferma nel miglioramento della prestazione sportiva, che è sempre funzionale al benessere dell’atleta.

 

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