Problemi alla colonna vertebrale? Il ruolo del personal trainer

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Il bilancio sagittale della colonna vertebrale è una componente cruciale della biomeccanica spinale.  Un corretto allineamento della colonna vertebrale evita problemi e dolori. È, inoltre, fondamentale per il mantenimento della postura eretta e la distribuzione uniforme dei carichi lungo tutto l’apparato muscolo scheletrico.

In caso di problemi, e in generale, l’analisi si basa su parametri ben definiti che valutano l’allineamento fisiologico della colonna vertebrale in condizioni sia statiche che dinamiche. Un personal trainer gioca un ruolo significativo nel supportare i clienti nel ripristino e nel mantenimento di un corretto bilancio sagittale, contribuendo così al loro benessere generale.

 

Parametri pelvici, quali sono e l’importanza in caso di problemi alla colonna vertebrale

I parametri pelvici sono una componente chiave per comprendere il bilancio sagittale della colonna vertebrale. Sono tre.

  1. L’incidenza pelvica (Pelvic Incidence, PI), è un parametro anatomico costante nel tempo per ogni individuo. È definita come l’angolo tra la perpendicolare al piatto sacrale e la linea che congiunge questo punto al centro delle teste femorali.
  2. L’inclinazione sacrale (Sacral Slope, SS), è un parametro anatomico variabile nel tempo a seconda della posizione della pelvi. Rappresenta l’angolo formato tra il piano orizzontale e il piatto superiore del sacro. Questo parametro è importante perché riflette l’orientamento della base della colonna vertebrale e ha un’influenza diretta sulla lordosi lombare.
  3. Il tilt pelvico (Pelvic Tilt, PT) è un parametro anatomico variabile nel tempo a seconda della posizione della pelvi. Rappresenta l’angolo che si forma tra la linea perpendicolare che passa attraverso il centro delle teste femorali e la linea che raggiunge tale perpendicolare dal centro del piatto del sacro.

È stato dimostrato che PI = PT + SS

 

Cosa succede se cambia l’equazione

In base alla formula appena riportata, poiché il PI è costante nell’individuo considerato, se aumenta PT diminuisce il SS e viceversa.

Nella retroversione pelvica diminuisce il SS e aumenta il PT. Viceversa nell’antiversione pelvica aumenta il SS e diminuisce il PT.

Tali concetti biomeccanici sono importanti per comprendere la posizione della pelvi nello spazio. La retroversione pelvica è, infatti, correlata alla riduzione della lordosi che comporta compensi del resto della colonna vertebrale e di tutto l’apparato muscolo scheletrico. L’invecchiamento della colonna vertebrale influisce su questi parametri che dobbiamo tenere monitorati.

 

Invecchiamento e meccanismi di compensazione

La colonna vertebrale presenta tre curve principali: lordosi cervicale, cifosi toracica e lordosi lombare.

La lordosi lombare è particolarmente influenzata dai parametri pelvici. La relazione tra questi parametri permette di determinare la distribuzione delle forze e il potenziale di compensazione della colonna vertebrale.

Con l’invecchiamento, la colonna vertebrale subisce modifiche degenerative, come la perdita di altezza dei dischi intervertebrali, che possono portare a una riduzione della lordosi lombare e a uno squilibrio sagittale anteriore.

Per mantenere una postura eretta, il corpo adotta vari meccanismi di compensazione.

A livello segmentale, si osserva spesso un’iperestensione dei segmenti adiacenti, che può causare stress posteriori e ipertrofia delle faccette articolari.

Questo meccanismo ridistribuisce il carico, ma può anche portare a instabilità vertebrale e retrolistesi, con restringimento del canale vertebrale (stenosi).

 

La retroversione pelvica

A livello regionale, la retroversione pelvica è un meccanismo di compensazione comune che comporta una rotazione posteriore della pelvi, aumentandone il tilt pelvico e riducendo l’inclinazione sacrale. Questo meccanismo aiuta a mantenere l’allineamento sagittale riducendo la lordosi lombare.

Tuttavia, la retroversione prolungata può portare a uno squilibrio anteriore del tronco, compromettendo ulteriormente la postura e la funzionalità.

Allo squilibrio della colonna vertebrale in fase avanzata si associano l’estensione dell’anca, la flessione del ginocchio e l’estensione della caviglia. Sono tutti meccanismi di compenso che dobbiamo saper evidenziare sin dall’origine quando ancora reversibili. Altrimenti, se insorge la rigidità quel paziente potrà migliorare solo con la chirurgia.

problemi alla colonna vertebrale ecco gli effetti

 

Il ruolo del personal trainer in caso di problemi alla colonna vertebrale e alle loro conseguenze

Il personal trainer riveste una grande importanza nel supportare le persone a raggiungere i propri obiettivi di fitness e benessere. Il ripristino del balance muscolo-scheletrico è una delle chiavi per ottenere risultati duraturi.

Il personal trainer deve avere una chiara comprensione del concetto di balance muscoloscheletrico, ossia l’equilibrio tra i vari gruppi muscolari del corpo che supportano l’apparato scheletrico.

Questo è fondamentale poiché la quotidianità ci porta spesso ad assumere posizioni che alterano questo equilibrio, come per esempio stare seduti per lunghi periodi. Per esempio una rigidità degli ischio crurali favorirà la retroversione pelvica. Questo favorirà la riduzione della lordosi che porterà a meccanismi di compenso su tutto l’apparato muscolo scheletrico come descritto.

problemi alla colonna vertebrale come avviene la compensazione a livello muscolo scheletrico

Valutazione funzionale

Per supportare al meglio il cliente, il personal trainer deve iniziare con una valutazione funzionale accurata. Questa comprende vari test che misurano il grado di sbilanciamento tra le catene motorie.

In base al test si può approntare un programma di allenamento mirato basato su mobilità, elasticità e forza.

Un esempio pratico è l’esecuzione dello squat. Per eseguirlo correttamente, è necessario avere una buona mobilità della caviglia, una tenuta dei glutei e dei muscoli lunghi della schiena, e un corretto equilibrio nel mantenere il baricentro nella base di appoggio attraverso la corretta inclinazione del busto e soprattutto con una corretta lordosi.

Il lavoro di ripristino dell’equilibrio muscolare non può prescindere da una valutazione funzionale adeguata. Questa deve essere composta da pochi movimenti, ma che evidenzino rapidamente e facilmente la situazione del cliente.

Ripristino del balance muscolare

Successivamente, il personal trainer potrà usare esercizi e strumenti che sollecitano i muscoli carenti e migliorano l’elasticità di quelli più sollecitati. Il fine è ritornare a una situazione di corretto balance muscolare.

Questo processo richiede tempo, ma le sensazioni positive che il cliente percepisce immediatamente lo porteranno a seguire con continuità il programma di allenamento e a impegnarsi anche nel seguire i suggerimenti del personal trainer durante la giornata.

Questo approccio integrato aiuta a migliorare la postura e il bilancio sagittale, riducendo il rischio di infortuni e di disfunzioni biomeccaniche.

L’invecchiamento della colonna vertebrale è caratterizzato da processi come l’artrosi delle faccette articolari, la degenerazione del disco intervertebrale con discopatie e protrusioni.

Quando rivolgersi allo specialista?

Per un buon invecchiamento della colonna vertebrale, è importante non trascurare il dolore cronico, che deve essere trattato per evitare uno scompenso. Pertanto, in caso di dolore alla colonna vertebrale o rigidità non modificabili ai primi test, è opportuno rivolgersi a uno specialista per un’attenta analisi clinica ed eventuale trattamento medico prima di un percorso in palestra.

Integrando conoscenze biomeccaniche e strategie di allenamento personalizzate, il Personal Trainer può contribuire significativamente alla qualità della vita dei clienti.

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