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Può una cattiva postura portare a una scoliosi degenerativa dell’adulto? La risposta è si ed è anche più frequente di quanto si immagini.
Fisiologia della colonna vertebrale
La colonna vertebrale è costituita frontalmente da una colonna dritta e lateralmente da curve fisiologiche chiamate “lordosi cervicale”, “cifosi toracica” e “lordosi lombare”.
Sia il profilo frontale che il profilo sagittale possono variare nel tempo sia per alterazioni degenerative, dovute al fisiologico processo di invecchiamento della colonna vertebrale, sia per cattive abitudini posturali o per posizioni antalgiche per sfuggire a dolori di vario tipo.
Il ruolo della postura nella scoliosi degenerativa dell’adulto
Le alterazioni posturali possono indurre sovraccarichi sulle strutture vertebrali. In tali sovraccarichi se asimmetrici, cioè maggiori da un lato rispetto ad un altro, il disco intervertebrale riceverà un carico maggiore da un lato rispetto ad un altro. A lungo andare, frontalmente il disco potrà risultare alla radiografia con un’immagine triangolare o trapezoidale anziché rettangolare come è fisiologicamente.
Questo processo porterà a un circolo vizioso. Una struttura asimmetrica creerà un relativo carico asimmetrico sui dischi sopra e sotto quello considerato, per cui una porzione maggiore della colonna vertebrale riceverà dei sovraccarichi. Infine, la formazione di più strutture asimmetriche creerà una curva della colonna vertebrale dove non c’era.
Si causa così la scoliosi dell’adulto, di origine degenerativa, chiamata appunto “de novo”, poiché non presente prima di allora.
Il processo descritto porta a una scoliosi degenerativa, una scoliosi dell’adulto dovuta ad una degenerazione della colonna vertebrale. Molti pazienti rimangono sorpresi di scoprire una scoliosi in età adulta anche se non l’avevano mai riscontrata da adolescenti.
Tutto questo sottolinea l’importanza di una corretta postura anche in età adulta. Infatti, in passato si pensava che una cattiva postura fosse solo un problema estetico, oggi si è visto che è anche e soprattutto un problema funzionale.
Scoliosi degenerativa dell’adulto, cosa fare oltre a prestare attenzione ai sintomi
La scoliosi quindi non è una deformità legata solo all’età dell’accrescimento, ma può comparire anche in età adulta.
Lo specialista ortopedico, dopo un accurato esame obiettivo, valuterà se indagare con esami diagnostici mirati. Una radiografia della colonna completa in ortostasi, frontale e laterale; una RM della colonna completa ed eventuali TAC mirate.
Se evidenzierà anche segni o sintomi neurologici ai quattro arti, indagherà anche dal punto di vista neurologico.
Il primo approccio alla scoliosi dell’adulto sarà di tipo conservativo con farmaci, eventuali corsetti e rieducazione posturale mirata all’equilibrio della colonna vertebrale con il ripristino, per quanto possibile, dei carichi corretti.
Quando la colonna vertebrale è già troppo rigida o in presenza di segni o sintomi neurologici si valuterà l’opzione chirurgica.
Ne deriva il non sottovalutare né i lievi dolori alla colonna vertebrale, né la sua rigidità, né un’alterata postura, perché potrebbero essere il campanello d’allarme di sovraccarichi discali che potrebbero di lì a poco produrre una scoliosi degenerativa dell’adulto.